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La Nostra Storia

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Dal 1987​

Tutto iniziò da una piccola realtà locale, la bottega dei nonni Elia e Cecco, che vendevano vino, coadiuvati da mio padre Giuseppe,  che terminata la giornata in banca, dava un aiuto ai genitori...
La bottega “infiascava” vini prodotti localmente e consegnava a domicilio damigiane e fiaschi, con vuoto a rendere. Terminato l’anno scolastico, io e mio fratello Simone cercavamo di renderci utili aiutando nostro padre e i nonni nell’attività quotidiana. Una prima intuizione che segnò le future sorti dell’enoteca fu l’introduzione, ad opera di mio padre Giuseppe, di liquori e vini, in particolare francesi. 
 
Il 1987 fu l’anno in cui io e mio fratello iniziammo a dedicarci pienamente agli “affari di bottega” e chiedemmo al cugino architetto Giulio Lazzotti, di progettare l’attuale enoteca.
 
I piatti che iniziammo a proporre consistevano in piccoli assaggi di salumi e formaggi, per rendere più gradevole la degustazione dei vini; nel frattempo mia madre Franca, maestra elementare, preparava le prime zuppe di verdura, piatti che segneranno uno dei connotati più caratterizzanti dell’enoteca.
 
Due anni dopo mio padre Giuseppe andato in pensione, decise di creare il grande orto dell’enoteca sulle colline di Pietrasanta, dal quale ancora oggi attingiamo le materie prime per cucinare i piatti della tradizione locale: la Pappa al Pomodoro, la Zuppa di Farro, la Zuppa del Sole, il Gran piatto di bieta, il Gran piatto di fagioli.
 
Quindi fece ristrutturare un antico camino che si trovava in una delle stanze dell’enoteca, dove oggi, ogni sera, vengono grigliate quelle che io amo chiamare le bistecche cubiche, per la particolare modalità con cui vengono girate e rigirate sulla griglia. E’ da quel momento che l’Enoteca iniziò a proporre una serie di piatti completi, dagli antipasti ai dessert. La necessità ora era quella di coordinare la gestione della qualità: fu mio fratello Simone a dedicarsi totalmente alla scelta e al rapporto con i fornitori e ad occuparsi dell’attività amministrativa. <br>Nel frattempo cresceva la mia passione per i grandi vini francesi, nata durante le mie visite in Borgogna. <br>Decidemmo allora di restaurare la cantina del ‘700 che si trova nel palazzo dell’attuale ristorante. Fecero il loro ingresso i Premier Crus di Bordeaux e i Gran Crus di Borgogna. <br>Grandi furono gli ostacoli e le preoccupazioni che io e la mia famiglia dovemmo superare per arrivare sino ad oggi, oggi che l’Enoteca vanta una clientela internazionale di prim’ordine. Per questo ringrazio i miei genitori per aver aiutato e per aiutare ancora oggi me e mio fratello nel locale che noi chiamiamo ancora “la nostra bottega”.
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